Proseguiamo con la carrellata dei Protagonisti della CENTOPASSI 2015 con …. Gabriele CORBETTA e la sua ANNIBALE Alp 650
Gabriele è parecchio noto nel mondo delle moto, quindi non ci prolungheremo in presentazioni che in questo caso sarebbero ridondanti.
La sua pagina Facebook è…quasi un luogo di culto…
e quel che dice della sua personale esperienza è “molto eloquente”, non solo relativamente alla CENTOPASSI ma anche sul personaggio.
vediamo cosa ci racconta….
1) Gabriele Corbetta, 3° Classifica Individuale alla CENTOPASSI 2015!! Te lo aspettavi?
Sono rimasto subito colpito e affascinato dalla CENTOPASSI, anche se devo dire che mi sono iscritto quasi per scherzo tanto immaginavo fosse dura: mi confrontavo con le mie precedenti esperienze motociclistiche solitarie, con tutte le avversità e i problemi incontrati e affrontati.
Certo l’obiettivo è quello di centrare quota 100, ma questo pensiero lo tieni quasi in disparte, una quota mistica, una quota da “raffinati amatori”, una quota lontana, “fumosa”, inizi a pensare che in fondo è già tantissimo partecipare: non ti aspetti niente!
In concreto realizzi, man mano che la data fatidica si avvicina, quanto è molto di più rispetto alle fantasticherie e ai pensieri nebulosi e a tutto quanto puoi aver, motoristicamente parlando (ameno per me), fatto fin’ora: organizzazione, strada, numeri: impresa titanica…non ce la farò mai!!
ore 8:00 del 29 Maggio 2015: ora ci sei, ora cosa succederà!?
Come sarà stare in sella per 4 giorni di fila? come sarà rispettare un rollino di marcia da supereroi?
Motore che gira: è la tua compagna di viaggio, niente più spazio a dubbi! Quello che è fatto è fatto, metti cuore e anima nell’organizzazione, ora devi mettere cuore e anima in sella alla tua compagna di viaggio: ormai è solo discesa! Trattieni il respiro: devi partire e arrivare.
Lucidità e concentrazione, queste che non ti aspetti, ma soprattutto non ti aspetti ad un tale livello! Piano piano realizzi (sbirciando la classifica di tanto in tanto e servendoti “dell’aiuto da casa” per conforto e carica) di poter arrivar molto molto in alto!! E allora si: te lo aspetti!!
2) Cosa pensi sia stato determinante per arrivare a questo risultato?
Passione, e consapevolezza!
Follia!? Non tanta: quella di tutti i giorni; quella che spesso si perde per strada e che si chiama entusiasmo, quella che basta a farti dire “ma si proviamoci, perché no? In fin dei conti sei arrivato fin qui!”
…perché non provi a vedere cosa c’è dietro la prossima curva;
…cosa c’è oltre il prossimo passo;
…com’è arrivare al traguardo?
3) Raccontaci il tuo itinerario. Quale il luogo più bello in cui tornerai con più calma?
Più che luogo, il momento (o i momenti)! trasformerei la domanda in:
“quale il momento più bello, quello che vorresti rivivere?”
Sicuramente ogni luogo ha la sua peculiarità, ma il momento in cui sei in un determinato luogo è in se irripetibile per condizione meteo, per condizione personale, per condizione emotiva!
Partenza dalle Dolomiti e oltre: il Friuli con le sue “stradine” infernali (una volta fuori di li è fatta!) e poi subito le Dolomiti!
Ho pensato di partire da li perché le conosco bene le Dolomiti: “via veloce su strade che conosci”, mi son detto, “così parti già bene!” Questo primo pensiero si è concretizzato in una “fuga”: subito in testa il primo giorno con 35 passi.
Secondo giorno verso le Prealpi vicentine e veronesi per finire sopra i lago d’Idro.
Luoghi dove non sono mai stato prima e a poche decine di chilometri da casa: non credevo ai miei occhi!
Il Monte Grappa (con la strada bloccata causa gara ciclistica – dove ho accumulato quei 9km di penalità), l’altopiano d’Asiago e il Pasubio tanto “spettrale”, il Monte Baldo dove a un certo punto (dopo ore in cui non vedevo nessuno per strada e sotto una pioggerellina insistente) ho incrociato, con grande conforto mio ma anche suo (me lo ha confessato dopo il traguardo), Andrea Sampieri, lo sterrato in quota dal passo Marè fino al Maniva che ho fatto in notturna e con la moto che ha “paura del buio”…che azzardo!
I primi due giorni e sono già soddisfattissimo: ho collezionato un sacco di “prime volte”!
…il terzo giorno ripartenza dal Maniva e altro bellissimo pezzo di strada in quota fino al Crocedomini, poi (giusto per aumentare un po’ l’altimetria e per non farseli mancare) il Gavia e lo Stelvio, il cambio pastiglie in corsa a Bormio e l’acquazzone dal Mortirolo al Vivione, il morale a terra… di nuovo il sole: la ripartenza su asciutto, il morale che riprende quota, e, data l’ora, la decisione di non proseguire per gli Appennini in serata, ma di fermarsi a casa in quel momento così vicina, gli annessi e connessi: gli amici e il caffè serale in compagnia (o ragazzi io sono in gara! vado), il mio letto!!
Giorno d’arrivo: ciao ciao Brianza, sono le 4 di notte continua a dormire tu!
Riparto e finalmente gli Appennini, e il traguardo più vicino…tra una cosa e l’altra momenti difficili (poca esperienza appenninica, sempre e solo su strade conosciute), ma lo sapevo già!
Mi perdo!
Mi fermo, sono affranto di spirito e il fisico è alla riserva della riserva!…mi calmo, riparto e mi ritrovo, il sangue fluisce di nuovo, il cervello riprende i comandi e ordina al fisico e la cavalcata continua!…devo recuperare un po’ di chilometri e devo lasciare indietro alcuni passi, non ho più voglia di ragionare sulla gara ormai ci siamo; ed ecco che si accende la lampadina: scopro sul mio “navigatore cartaceo” strade che non avevo visto prima, e via che si taglia su sterrato… poco alla fine e una sicurezza che non avevo mai provato prima!
Il traguardo e Matteo che mi “scarica” direttamente dalla moto con il suo abbraccio, forte e gentile! e poi l’abbraccio di tutti: fantastico!
…ci siamo questo è il Traguardo, questa è la vittoria (o meglio la conquista), questa è la CENTOPASSI: un sacco di grandi amici che non sapevo di avere, e finalmente un volto a tutte quelle persone che ho imparato a conoscere (grande l’idea della chat) sulla strada verso i miei CENTOPASSI!!!
4) Che esperienza è stata la Centopassi 2015 a livello personale e motociclistico?
Sono sempre stato appassionato sia di moto che di montagna, ma solo negli ultimi anni (ringrazio il poco tempo a disposizione!) ho legato le due passioni!
Questo connubio e il fatto di affrontare i miei viaggi (spirituali anche?) per la maggior parte delle volte in solitaria è diventato per me il viaggiare con la V maiuscola, non c’è niente che si frappone fra te e il mondo: sei tu senza compromessi, tu senza aiuti, tu e gli eventuali problemi, tu e le possibili soluzioni, tu e le tue scelte, tu vivo!…tu che esci dalla tua pelle!
La CENTOPASSI esalta questa condizione: sei esposto, ancora più al limite, ma senza mai eccedere… sei ancora più lucido, agguerrito (ripeto: senza esagerare), ancora più coraggioso; sei in “gara” e devi prendere delle decisioni in tempo zero, costruisci la tua gara e il tuo viaggio, al di là della precedente organizzazione (per me comunque parte fondamentale del viaggio), di attimo in attimo, euforia e panico, panico e euforia!
Cresci, impari a controllare te stesso a dosare le energie… motoristicamente parlando ti spingi un po’ più in là… personalmente parlando ti spingi oltre… e concludendo, lo dico a cuor leggero, poche volte nella vita mi sono sentito così vivo, sereno senza nubi e consapevole di me stesso, delle mie forze e dei miei limiti!
Mondo aspetta, sto arrivando!
5) Centopassi 2016. Che obiettivi ti sei posto per il prossimo giro, vincere?
L’entusiasmo cresce assieme al coraggio e all’esperienza (e forse al numero di partecipanti)…la prossima edizione sarà sempre quella più difficile!
Partirò con il solito obiettivo di non aspettarmi niente, di mettermi in viaggio, di fare bene, di “costruire” e di fare strada, il finale, si sa, arriva da solo!
Ci vediamo nel 2016!!
Gabriele Corbetta
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